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Scrivo per chi ha smesso di cercare ma non ha smesso di vedere.

Lavoro con chi non si riconosce più nelle cornici del proprio ruolo.

E non ho nulla da vendere, perché quello che vale davvero non si vende mai.

 

Il marketing ha rovinato i professionisti.

Li ha convinti che la competenza si debba mostrare, che la fiducia si compri, che il rispetto si conquisti con i numeri.

Io non ci ho mai creduto. So che esiste un altro modo.

Più lento. Più silenzioso. Più faticoso.

Ma infinitamente più vero. 

​

Parlo con chi porta una vocazione addosso come una pelle.

Con chi ha scelto la propria voce e poi ha smesso di parlare.

Con chi preferisce essere scelto, anche a costo di non essere visto.

​

Mi occupo di reputazione, ma non come si intende oggi.

Mi occupo di tempo. Di quello che passa. Di quello che resta.

E del modo in cui un professionista può diventare un punto fermo, anche stando in disparte.

 

Non lavoro con tutti.

Non ho listini. Non ho pacchetti. Non ho promozioni.

Chi lavora con me sa che ogni parola ha un peso. E ogni silenzio, una direzione.

​

Il mio lavoro si chiama ControMarketing.

Non perché sia contro qualcosa. Ma perché è prima.

Prima della strategia.

Prima del linguaggio.

Prima della finzione.

​

â€‹È quando una persona ti guarda e pensa: finalmente qualcuno che non cerca di convincermi.

È quando smetti di pensare cosa dire… e inizi a chiederti chi sei davvero.

​

​Hai tre modi per iniziare:

– leggere ciò che non ho pubblicato

– farmi una domanda che non ha risposta pronta

– invitarmi a parlare dove non si vuole solo applaudire

​

​

Il tempo del professionista è sacro. Usalo con cura.

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Scrivo per chi ha smesso di cercare ma non ha smesso di vedere.

Lavoro con chi non si riconosce più nelle cornici del proprio ruolo. 

E non ho nulla da vendere, perché quello che vale davvero non si vende mai.

 

Il marketing ha rovinato i professionisti.

Li ha convinti che la competenza si debba mostrare, che la fiducia si compri, che il rispetto si conquisti con i numeri.

Io non ci ho mai creduto. So che esiste un altro modo.

Più lento. Più silenzioso. Più faticoso.

Ma infinitamente più vero. 

​

Parlo con chi porta una vocazione addosso come una pelle.

Con chi ha scelto la propria voce e poi ha smesso di parlare.

Con chi preferisce essere scelto, anche a costo di non essere visto.

​

Mi occupo di reputazione, ma non come si intende oggi.

Mi occupo di tempo. Di quello che passa. Di quello che resta.

E del modo in cui un professionista può diventare un punto fermo, anche stando in disparte.

 

Non lavoro con tutti.

Non ho listini. Non ho pacchetti. Non ho promozioni.

Chi lavora con me sa che ogni parola ha un peso. E ogni silenzio, una direzione.

​

Il mio lavoro si chiama ControMarketing.

Non perché sia contro qualcosa. Ma perché è prima.

Prima della strategia.

Prima del linguaggio.

Prima della finzione.

​

â€‹È quando una persona ti guarda e pensa: finalmente qualcuno che non cerca di convincermi.

È quando smetti di pensare cosa dire… e inizi a chiederti chi sei davvero.

​

​Hai tre modi per iniziare:

– leggere ciò che non ho pubblicato

– farmi una domanda che non ha risposta pronta

– invitarmi a parlare dove non si vuole solo applaudire

 

​​Il tempo del professionista è sacro. Usalo con cura.

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